Sottoscritto il CCNL Comparto funzioni centrali



Sottoscritto il CCNL del Comparto delle Funzioni Centrali – triennio 2019/2021.


Il nuovo contratto, che decorre dall’1/1/2019 al 31/12/2021, introduce differenziali stipendiali in sostituzione del precedente modello delle fasce che consente di valorizzare l’esperienza, di aumentare il valore economico stipendiale, di rispondere alle esigenze degli apicali.
Il sistema di classificazione del personale, improntato a criteri di flessibilità funzionali alle esigenze proprie dei differenti modelli organizzativi presenti nel comparto, è articolato in quattro aree, che corrispondono a quattro differenti livelli di conoscenze, abilità e competenze professionali: Area degli operatori; Area degli assistenti Area dei funzionari e Area delle elevate professionalità.
Viene rafforzato il sistena  delle relazioni sindacali con lo spostamento di materie significative in contrattazione anche di secondo livello e viene migliorata la disciplina sull’utilizzo dei congedi per le donne vittime di violenza e per i genitori
Viene, poi, cancellato il limite di quattro mesi per le assenze senza riduzione dello stipendio dovute ad effetti collaterali da terapie salvavita
Infine, viene piena contrattualizzato il lavoro agile e il lavoro da remoto


Per quanto gli stipendi queste sono le nuove  retribuzioni previste per i settori Ministeri, Agenzie Fiscali e Enti pubblici non economici


MINISTERI









































































































































































































Posizione Economica

Retrib. mensile lorda da 2018

Incremento mensile da 1.1.2019

Incremento mensile da 1.1.2020

Incremento mensile da 1.1.2021

Arretrati al 31.05.2022


(da ridurre ivc)

Elemento

Perequativo


annuo

Retrib. mensile anno 2022

Differenza retribuzione mensile 2022 – 2018

Percentuale


incremento a regime

Ispettore Generale r.e. 2.766,94 24,60 49,80 117,00 3.073,20   2.883,94 117,00 4,23
Direttore Divisione r.e. 2.571,83 22,90 46,30 109,00 2.861,60   2.680,83 109,00 4,24
III F7 2.687,21 23,90 48,40 114,00 2.991,90   2.801,21 114,00 4,24
III F6 2.530,75 22,50 45,60 106,00 2.793,30   2.636,75 106,00 4,19
III F5 2.370,81 21,10 42,70 100,50 2.638,40   2.471,31 100,50 4,24
III F4 2.226,57 19,80 40,10 95,00 2.488,70   2.321,57 95,00 4,27
III F3 2.027,47 18,00 36,50 87,00 2.274,50   2.114,47 87,00 4,29
III F2 1.922,88 17,10 34,60 85,80 2.216,50   2.008,68 85,80 4,46
III F1 1.857,65 16,50 33,50 84,00 2.162,00   1.941,65 84,00 4,52
II F6 1.917,91 17,10 34,60 85,70 2.214,70   2.003,61 85,70 4,47
II F5 1.864,81 16,60 33,60 84,10 2.166,40   1.948,91 84,10 4,51
II F4 1.799,58 16,00 32,40 77,00 2.015,20 274,08 1.897,66 98,08 5,45
II F3 1.696,55 15,10 30,60 70,10 1.855,90 249,60 1.785,85 89,30 5,26
II F2 1.594,35 14,20 28,70 66,50 1.754,70 236,88 1.679,07 84,72 5,31
II F1 1.516,94 13,50 27,30 64,20 1.686,00 228,36 1.598,71 81,77 5,39
I F3 1.543,66 13,70 27,80 66,00 1.727,50 234,72 1.627,72 84,06 5,45
I F2 1.489,03 13,20 26,80 64,00 1.672,00 228,36 1.570,60 81,57 5,48
I F1 1.438,62 12,80 25,90 63,00 1.637,10 224,16 1.518,86 80,24 5,58


AGENZIE FISCALI



















































































































































































Posizione Economica

Retrib. mensile lorda da 2018

Incremento mensile da 1.1.2019

Incremento mensile da 1.1.2020

Incremento mensile da 1.1.2021

Arretrati al 31.05.2022


(da ridurre ivc)

Elemento

Perequativo


annuo

Retrib. mensile anno 2022

Differenza retribuzione mensile 2022 – 2018

Percentuale


incremento a regime

Ispettore Generale r.e. 2.766.,94 42,60 70,90 117,00 3.581,50   2.883,94 117,00 4,23
Direttore Divisione r.e. 2.571,84 39,60 ,65,90 109,00 3.333,50   2.680,84 109,00 4,24
III F6 2.539,45 39,10 65,10 106,00 3.262,60   2.645,45 106,00 4,17
III F5 2.370,81 36,50 60,80 100,50 3.073,90   2.471,31 100,50 4,24
III F4 2.226,57 34,30 57,10 95,00 2.898,20   2.321,57 95,00 4,27
III F3 2.027,47 31,20 52,00 87,00 2.647,60   2.114,47 87,00 4,29
III F2 1.922,89 29,60 49,30 85,80 2.570,10   2.008,69 85,80 4,46
III F1 1.857,64 28,60 47,60 84,00 2.502,60   1.941,64 84,00 4,52
II F6 1.924,09 29,60 49,30 85,70 2.568,30   2.009,79 85,70 4,45
II F5 1.864,86 28,70 47,80 84,10 2.508,30   1.948,96 84,10 4,51
II F4 1.800,08 27,70 46,10 77,00 2.345,40 274,08 1.898,16 98,08 5,45
II F3 1.697,05 26,10 43,50 70,10 2.166,60 249,60 1.786,35 89,30 5,26
II F2 1.594,35 24,50 40,90 66,50 2.047,20 236,88 1.679,07 84,72 5,31
II F1 1.516,94 23,40 38,90 64,20 1.965,50 228,36 1.598,70 81,77 5,39
I F2 1.489,03 22,90 38,20 64,00 1.946,30 228,36 1.570,59 81,57 5,48
I F1 1.438,62 22,10 36,90 63,00 1.901,00 224,16 1.518,86 80,24 5,58


ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI


 


















































































































































Posizione


Economica

Retrib. mensile lorda da 2018

Incremento mensile da 1.1.2019

Incremento mensile da 1.1.2020

Incremento mensile da 1.1.2021

Arretrati al 31.05.2022


(da ridurre ivc)

Elemento

Perequativo


annuo

Retrib. mensile anno 2022

Differenza retribuzione mensile 2022 – 2018

Percentuale di incremento a regime

Ispettore Generale r.e. 2.768,06 42,80 72,40 117,00 3.603,60   2.885,06 117,00 4,23
Direttore Divisione r.e. 2.573,40 39,80 67,30 109,00 3.354,30   2.682,40 109,00 4,24
C5 2.372,62 36,70 62,10 100,50 3.093,40   2.473,12 100,50 4,24
C4 2.228,38 34,50 58,30 95,00 2.916,40   2.323,38 95,00 4,26
C3 2.029,80 31,40 53,10 87,00 2.664,50   2.116,80 87,00 4,29
C2 1.924,77 29,80 50,40 85,80 2.587,00   2.010,57 85,80 4,46
C1 1.859,54 28,80 48,70 84,00 2.519,50   1.943,54 84,00 4,52
B3 1.800,55 27,80 47,10 77,00 2.359,70 274,08 1.898,63 98,08 5,45
B2 1.698,04 26,30 44,40 70,10 2.180,90 249,60 1.787,34 89,30 5,26
B1 1.596,10 24,70 41,80 66,50 2.061,50 236,88 1.680,82 84,72 5,31
A3 1.565,26 24,20 41,00 66,30 2.041,00 228,36 1.649,13 83,87 5,36
A2 1.516,39 22,30 39,70 64,20 1.961,60 228,36 1.598,15 81,77 5,39
A1 1.439,14 12,80 37,70 63,00 1.790,50 224,16 1.519,38 80,24 5,58

Cooperative e consorzi agricoli: aliquote contributive 2022


L’Inps, con la circolare del 10 maggio 2022, n. 56 ridefinisce le aliquote contributive applicate, per l’anno 2022, alle cooperative agricole e ai loro consorzi.


Secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2022, dal 1° gennaio 2022 le cooperative agricole e i loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci, inquadrati nel settore agricoltura, sono tenuti al versamento della contribuzione di finanziamento della NASpI, sia per i lavoratori assunti dalla medesima data a tempo indeterminato con la qualifica di operaio agricolo, sia per quelli assunti in precedenza e ancora in forza a tale data.
Le stesse cooperative non sono più assoggettate all’aliquota contributiva del 2,75% della disoccupazione agricola.


L’INPS, con la circolare n. 31/2022 aveva definito, con riguardo alla contribuzione da versare per l’anno 2022, rispettivamente per le cooperative agricole e per le cooperative agricole di tipo industriale, limitatamente agli operai a tempo indeterminato, un’aliquota complessiva pari, rispettivamente, al 29,2130% e al 31,8130%.


Con la circolare in oggetto l’Istituto informa che per le cooperative agricole di cui alla L. n. 240/1984 l’assoggettamento alla contribuzione di finanziamento della NASpI e il contestuale venire meno dell’obbligo di versamento della contribuzione della disoccupazione agricola dà luogo alla ridefinizione delle contribuzioni alle quali applicare le riduzioni.
Nella specie, la riduzione complessiva dell’ulteriore 0,40%, si applica nella misura dello 0,03% alla contribuzione per maternità dei datori di lavoro agricoli e per la parte residua dello 0,37% alle contribuzioni da versare con il flusso Uniemens, sezione “Datori di lavoro privati”.
Pertanto, le nuove aliquote complessive sono determinate, rispettivamente, nella misura del 30,5830% e del 33,1830%.
Queste ultime si applicano anche per i lavoratori agricoli assunti dalle agenzie di somministrazione e per le assunzioni congiunte di lavoratori in agricoltura per i quali il datore di lavoro di riferimento rientra nelle categorie delle predette cooperative.
L’Inps evidenzia, altresì, che l’aliquota contributiva dello 0,30% per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria, destinabile al finanziamento dei fondi interprofessionali per la formazione continua, è gestita nella sezione del flusso Uniemens dei datori di lavoro privati.

Disponibile la procedura per la campagna REDEST 2022


Dal 9 maggio scorso, è disponibile la procedura per la Campagna REDEST 2022 relativa all’anno reddito 2021.

Gli Enti di Patronato e le Strutture territoriali possono accedere alla suddetta procedura: in ambiente internet, per i Patronati e i Consolati, attraverso le pagine loro dedicate sul sito www.inps.it; in ambiente intranet, per le Strutture dell’Istituto, nell’area “Processi” > “Assicurato pensionato” > “Campagna RedEst”.
La procedura “REDEST 2021”, relativa all’anno reddito 2020, è ancora accessibile, diversamente la procedura “REDEST 2020”, relativa all’anno reddito 2019, è stata definitivamente chiusa il 31 marzo 2022. Eventuali dichiarazioni relative all’anno reddito 2019 giacenti, o che perverranno successivamente, dovranno essere acquisite mediante ricostituzione.
Inoltre – precisa l’Istituto – nella sezione “Statistiche ed elenchi redditi esteri” della procedura “Campagna RedEst” sono presenti gli elenchi delle segnalazioni di variazioni anagrafiche, di indirizzo, di stato civile e di rientro in Italia, per le quali è necessario l’intervento diretto delle Strutture territoriali, che dovranno provvedere alle opportune operazioni di aggiornamento degli archivi e di eventuale ricostituzione.


A giugno vengono inviati i modelli cartacei REDEST ai pensionati residenti all’estero interessati alla Campagna REDEST 2022. Gli Enti di Patronato e i Consolati, al momento della consegna da parte dei pensionati dei modelli reddituali allegati alla lettera di richiesta, devono: accertare l’identità personale del dichiarante; ricevere i modelli REDEST 2022 opportunamente compilati e firmati; verificare la conformità della documentazione presentata ai dati indicati nei modelli; provvedere all’acquisizione dei dati attraverso il collegamento via internet con il sito web dell’INPS, secondo le indicazioni fornite nell’apposito manuale tecnico richiamabile attraverso la procedura di acquisizione (Messaggio Inps 10 maggio 2022, n. 1997).

Domanda assegno unico figli a carico: nuove funzionalità di modifica e consultazione


L’Inps ha aggiornato la procedura internet relativa alla trasmissione delle domande per l’Assegno unico e universale per i figli a carico. È stata introdotta la possibilità di modificare la domanda, visualizzare i pagamenti e controllare eventuali anomalie o incompletezze nelle posizioni. (Messaggio 09 maggio 2022, n. 1962).

FUNZIONE MODIFICA


Alla funzione “Modifica” si accede premendo il corrispondente tasto presente nella sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato” dalla home page dell’applicazione “Domanda Assegno Unico e Universale per figli a carico”, sul portale web dell’Inps.
Tale funzione consente di effettuare le seguenti operazioni:
– variazione o inserimento della condizione di disabilità del figlio;
– variazioni della dichiarazione relativa alla frequenza scolastica/corso di formazione per il figlio maggiorenne (18-21 anni);
– modifiche attinenti all’eventuale separazione/coniugio dei genitori;
– modifiche riguardanti il campo codice fiscale dell’altro genitore (a condizione che questi non abbia già fornito la propria modalità di pagamento e non abbia già percepito un pagamento);
– variazione dei criteri di ripartizione dell’assegno tra i due genitori sulla base di apposito provvedimento del giudice o dell’accordo tra i genitori;
– rettifica dei criteri di spettanza delle maggiorazioni;
– variazioni attinenti alle modalità di pagamento prescelte dal richiedente e dall’eventuale altro genitore.
Le modifiche apportate hanno effetto dal momento in cui sono inserite in procedura e, pertanto, non generano il diritto a conguagli per importi arretrati, con l’eccezione della dichiarazione relativa alla condizione di disabilità del figlio/a laddove preesistente alla modifica in domanda (in questo caso è necessario indicare la data di decorrenza della disabilità).


FUNZIONE PAGAMENTI


Nella sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”, dopo avere effettuato l’accesso al dettaglio della domanda (tramite l’apposito pulsante posto a destra degli estremi identificativi della domanda), è stato aggiunto un ulteriore tasto denominato “Pagamenti”, con il quale è possibile visualizzare la lista dei pagamenti disposti suddivisi per competenza mensile con la specifica modalità di pagamento utilizzata.

FUNZIONE EVIDENZE


Accedendo alla sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”, nella visualizzazione di riepilogo che appare al momento dell’accesso è stato aggiunto il campo denominato “Evidenze”.
Tale campo mostra eventuali criticità emerse durante la fase istruttoria, che impediscono il completamento della domanda.
Attraverso tale funzione l’Inps chiede, ad esempio, di fornire ulteriore documentazione di supporto ovvero di precisare la permanenza di un requisito. Ottemperando alle richieste presenti nella funzione “Evidenze”, il richiedente sblocca la domanda consentendo il completamento dell’istruttoria.
Le evidenze si possono riferire anche alla modalità di pagamento prescelta, alla necessità di ulteriore documentazione da allegare a comprova dei requisiti per il diritto e/o la misura dell’assegno, alla necessità di integrare i requisiti (di studio, tirocini, ecc.) per i figli diventati maggiorenni dopo la presentazione della domanda, alla discordanza della condizione di disabilità con quanto rilevato in DSU.
Nel dettaglio della scheda figlio sono consultabili anche i provvedimenti di accoglimento e di reiezione, che sono scaricabili in formato “pdf”. Nel provvedimento di reiezione sono specificate le relative motivazioni.

Diritto di critica sindacale: escluso il reato di diffamazione


 


Non integra il reato di diffamazione a mezzo stampa, costituendo legittimo esercizio del diritto di critica sindacale, la pubblicazione di articoli contenenti invettive volte a stigmatizzare gli atteggiamenti e la complessiva condotta di sfruttamento dei lavoratori del datore di lavoro (Corte di Cassazione, Sentenza 05 maggio 2022, n. 17784).


La Suprema Corte ha accolto il ricorso proposto dal lavoratore condannato per il reato di diffamazione a mezzo stampa a seguito della pubblicazione, ad opera di questi, di un articolo avente ad oggetto la condotta del datore di lavoro.
La vicenda in esame, in particolare, atteneva alle parole utilizzate dal lavoratore su un blog dallo stesso curato, per commentare il comportamento datoriale in occasione di una protesta sindacale organizzata dagli operai di una cooperativa, per motivi collegati al recesso dal contratto di appalto della azienda di cui la persona offesa era amministratore delegato.
L’articolo venuto in rilievo, secondo la valutazione dei giudici di merito, conteneva un ingiustificato attacco personale, con riguardo al quale non poteva ritenersi sussistente l’esimente dell’esercizio legittimo del diritto di critica sindacale.


Esprimendosi su punto, i giudici di legittimità hanno chiarito che il diritto di critica si inserisce nell’ambito della libertà di manifestazione del pensiero e, proprio in ragione della sua natura di diritto di libertà, esso può, dunque, essere evocato come scriminante, ai sensi dell’art. 51 cod. pen., rispetto al reato di diffamazione, purché venga esercitato nel rispetto dei limiti della veridicità dei fatti, della pertinenza degli argomenti e della continenza espressiva.
La nozione di critica, rilevante nella fattispecie in oggetto, rimanda all’area della disputa e della contrapposizione, oltre che della disapprovazione e del biasimo anche con toni aspri e taglienti, non essendovi limiti all’oggetto della libera manifestazione del pensiero, se non quelli specificamente indicati dal legislatore.
La Corte pone, altresì. in luce che le modalità espressive attraverso le quali si estrinseca il diritto di critica postulano una forma astrattamente funzionale alla finalità di disapprovazione e che non trasmodi nella gratuita e immotivata aggressione dell’altrui reputazione. Tuttavia, quest’ultima non è incompatibile con l’uso di termini che, pure oggettivamente offensivi, siano insostituibili nella manifestazione del pensiero critico.
Da qui la necessità di contestualizzare le espressioni intrinsecamente ingiuriose, da valutare in relazione al contesto spazio – temporale e dialettico nel quale sono state profferite, e verificare se i toni utilizzati dall’agente, pur forti e sferzanti, non risultino meramente gratuiti, ma siano invece pertinenti al tema in discussione e proporzionati al fatto narrato e al concetto da esprimere.
Difatti, nella fattispecie in scrutinio le invettive nei confronti del datore di lavoro, pur astrattamente offensive, tuttavia, sono state giudicate pienamente conferenti all’oggetto della controversia, ossia la situazione di sfruttamento dei lavoratori denunciata a livello sindacale, e, inserendosi appieno nel contesto di aspra critica sindacale, in quanto volti a condannare la complessiva condotta datoriale, non prendono di mira la persona in sé e non danno luogo a un attacco personale. Il tono e le parole, pur taglienti, sferzanti, non possono essere qualificati come inutilmente umilianti, né ingiustificatamente aggressivi, ma risultano, viceversa, funzionali alla esplicita finalità di disapprovazione che si voleva esprimere.
Deve pertanto concludersi che, con riguardo all’articolo pubblicato dal lavoratore, sia ravvisabile l’esimente del legittimo esercizio del diritto di critica, che esclude, in concreto, l’offensività della condotta, una volta contestualizzata nella diatriba sulla legittimità delle posizioni datoriali, con pertinenti espressioni e, seppur aspre, funzionali all’argomentazione.